PAPPAGALLI
Il problema è Europeo. In Spagna e in Inghilterra ne hanno autorizzato la caccia indiscriminata non avendo altre soluzioni al problema che diventa sempre più grave per i danni che provoca. In Italia abbiamo l'ISPRA del ministero dell'ambiente e la LifeASAP finanziata da apposito progetto europeo. Tramite apposita APP da scaricare da GooglePlay o da AppStore sul proprio cellulare è possibile segnalare specie invasive a questo ente.Incitiamo tutti a farlo. Le istruzioni da questa pagina del loro sito. E' l'unico modo che abbiamo per cercare almeno di attenuare questo grave evento.
II peso dei nidi dei pappagalli arriva a spezzare robusti rami. E' un altro pericolo da tenere in evidenza in un parco così vasto e frequentato da molte persone. Le cime delle foglie delle palme vengono spennacchiate per la costruzione dei loro nidi. Bacche, semi e germogli vengono divorati.
Dissuasori acustici
Questa amministrazione ha contattato la ditta specializzata nell'installazione di dissuasori acustici per l'allontanamento di volatili "Aducta disinfestazioni" . La soluzione non è in alcun modo applicabile per le seguenti ragioni:
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Il dissuasore consiste in uno o più altoparlanti che emettono segnali acustici udibili dagli esseri umani
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La ditta non ne garantisce i risultati
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Pur se i volatili si dovessero allontanare, tornerebbero dopo breve tempo
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I costi sono alti (circa 300 €/mese)
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Altri condomini segnalano esperienze negative
Richiesta intervento
In data 6 Maggio 2021 questa amministrazione ha inviato la sottostante richiesta/segnalazione al Dr. Nicola De Bernardini nicola.debernardini@comune.roma.it, dirigente del Dipartimento "Tutela Ambientale" del Comune di Roma.
Egr. dr De Bernardini,
sono l'amministratore del condominio generale Aurora 82 con il compito di gestire un'area verde di quasi 5 ettari concessa in manutenzione dal Comune di Roma con atto d'obbligo redatto l’11 Settembre 1990. Rappresento oltre 500 famiglie che vivono nell'area.
Le saranno ben noti i problemi che i pappagalli parrocchetti causano nel territorio.
Nel caso in oggetto abbiamo a 2 metri dagli edifici 2 rarissime araucarie che hanno superato i 10 metri: sono completamente infestate dai simpaticissimi volatili. I nidi sono talmente tanti e talmente pesanti che i rami della pianta si spezzano cadendo a terra con pericolo per i passanti. Il gracchiare di questi uccelli durante il giorno diventa insopportabile. I pappagalli attaccano i germogli e i semi di ogni pianta mettendo in pericolo lo sviluppo e la diffusione naturale delle piante. Aspetto questo da non sottovalutare.
Ormai sono talmente tanti che hanno già iniziato ad occupare alberi secolari vicini, come abeti e cedri del libano ma anche i pini.
In altre nazioni sono state adottate misure di contenimento del grave fenomeno piuttosto incisive.
Sono a chiederle un sopralluogo, qualora necessario, ma ritengo sia mio diritto e suo dovere indicarmi quali siano e se esistano piani di intervento del Comune riguardo al problema in quanto deve essere affrontato.
Le lascio il link al sito dove può trovare ogni riferimento utile
https://parcoaurora2020.wixsite.com/parcoaurora82
In attesa di suo riscontro porgo distinti saluti
Vincenzo Arrigo Barsanti
Risposte del dipartimento tutela ambientale e della Regione Lazio alla email inviata da un nostro condomino
6 Maggio 2021
Leggi documento inviato dalla Regione Lazio direzione parchi e aree protette
Leggi documento inviato dal dipartimento tutela ambiente
In data 25/6 questa amministrazione ha girato al Comune di Roma la segnalazione di allerta sanitaria redatta dallo stesso condomino. Il Comune di Roma ha risposto che è stata aperta la segnalazione 00566110 e che è possibile consultare lo stato di avanzamento del caso, eventuali riassegnazioni secondo competenza, nonché l'esito finale della lavorazione accedendo alla Casa Digitale del Cittadino nell'ambito del Portale Istituzionale di Roma Capitale www.comune.roma.it utilizzando le credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), della Carta d'Identità Elettronica (CIE) o della Carta Nazionale dei Servizi (CNS), oppure in alternativa contattando, a sua scelta, il ChiamaRoma 060606 o uno degli URP presenti sul territorio.
In data 1/7 risponde Luciana Carotenuto.Regione Lazio - Direzione Capitale Naturale parchi e aree protette. Area tutela e valorizzazione dei paesaggi naturali e della geodiversità.
"Buongiorno, Signora Palazzolo.
Mi scusi se le rispondo solo ora ma sono stata in ferie fino a ieri.
Come ha potuto leggere dalla nota prot. 526245, che le riallego, la mia Direzione non ha modo di intervenire hic et nunc perché non è competente nella gestione della fauna urbana. Le suggerirei di trasmettere le sue comunicazioni alla Polizia Municipale, al Sindaco, alla Direzione Agricoltura e, se lo ritiene opportuno, alla Direzione Salute, se ravvisa dei rischi di salmonella.
Cordiali saluti.
Luciana Carotenuto"
Sede: Via di Campo Romano 65 - 00173 Roma Email: lcarotenuto@regione.lazio.it Skypename: luciacaro Keep in mind: biodiversity matters.
Luciana Carotenuto
Fanpage: intervista a Francesca Manzia
Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU Roma
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11 Maggio 2021 10:18
di Alessia Rabbai
Pappagalli verdi sugli alberi e nei cieli di Roma. Questi uccelli esotici, facenti parte di specie aliene, ossia non appartenenti al nostro habitat, hanno ormai ‘invaso' la Capitale. Sul loro inserimento e diffusione ci ha parlato Francesca Manzia, del Centro di recupero fauna selvatica Lipu di Roma. "Otre alla fauna selvatica autoctona, da molti anni ci arrivano anche i parrocchetti, che sono stati importati dalle loro zone d'origine e poi rilasciati in natura, a volte per imperizia, altre perché non è facile a lungo termine detenere animali di questo tipo, con il rischio di ricevere sanzioni. Oggi ce ne sono tantissimi, soprattutto all'interno del Comune di Roma all'interno delle aree verdi, parchi e ville della città".
Parrocchetto monaco e dal collare
Le specie che si sono adattate a vivere in città sono due, spiega l'esperta, "il parrocchetto monaco, originario del Sud America e il parrocchetto dal collare, originario dell'Asia e dell'Africa. Sono specie fortemente adattabili, quindi è per questo che poi, una volta che vengono rilasciati in un ambiente anche se non è il loro, riescono a capire come mangiare, a come difendersi dai predatori e si riproducono, con il risultato che lo coalizzano molto facilmente".
Impossibile limitarne la diffusione
"Per ora hanno capito come stare qua e hanno preso tutta la città, inoltre la specie sta capendo come può espandersi nelle campagne. Il parrocchetto dal collare è un frugivoro, si nutre principalmente di frutta, temiamo un po' per le nostre coltivazioni. Due specie nuove che si insediano in un territorio occupano lo spazio di quelle che c'erano prima al loro posto". Per quanto riguarda i danni alle specie autoctone provocate dai parrocchetti non è facile prevederle ora: "Presupponiamo ricadano su quegli animali che mangiano le stesse cose di cui si nutrono loro o che si riproducono nei medesimi posti". L'unica cosa che possiamo fare è "cercare di limitarne la diffusione, ma anche questo è praticamente impossibile".
Servizio di Filippo Poltronieri
5/5/2021 - Articolo su giornale locale
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Parrocchetti: si inizia a valutare i danni
Il nidificare dei parrocchetti nel parco Aurora a Colli Aniene ha già arrecato gravi danni specie agli alberi ad alto fusto, alla biodiversità e ha costituito più volte pericolo per i frequentatori del parco, per rami spezzati dal peso dei loro grandi nidi e caduti al suolo. Crescenti le preoccupazioni dei residenti che in circa 40 anni, hanno seminato, piantato e mantenuto in modo esemplare questi 5 ettari con gli imponenti cinque cedri del Libano e le rarissime araucarie, ora devastate dai colorati volatili..............
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Federico Carabetta
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Con le araucarie ormai in sovrappopolazione, iniziano a nidificare sui cedri del Libano
Francesca Manzia Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU Roma
FINALMENTE UNA RISPOSTA SU COSA POSSIAMO FARE
5 Giugno 2022
Gentile Maria Patrizia,
i pappagalli in questione appartengono alla specie parrocchetto monaco, originaria del sud america, e si tratta di una delle due specie che, rilasciate illegalmente nel nostro ambiente, si sono adattate e hanno ormai colonizzato tutto il territorio del Comune di Roma, e non solo, visto che lo stesso problema è diffuso in altre parti d'Italia e d'Europa.
E' loro abitudine formare delle colonie stabili con nidi molto grandi posizionati solitamente sui cedri del libano. Il problema della pesantezza di questi nidi, che si accrescono con il tempo, può provocare la rottura dei rami e in alcuni casi può essere un problema di sicurezza.
Non ci ha specificato se l'albero in questione sta su suolo pubblico, e quindi deve essere gestito dal comune di Roma, oppure è proprietà privata e quindi la competenza spetta al proprietario, anche in termini di responsabilità sulla sicurezza.
A livello normativo questa specie, come tutti gli animali, è tutelata dalla legge (legge 20 luglio 2004, n.189), quindi nell'agire sui nidi, se non in regime di emergenza, va valutato il periodo in cui non si corre il rischio di uccidere i piccoli o danneggiare le uova.
Dunque a scopo preventivo, al di fuori della stagione riproduttiva nel periodo che va da novembre a febbraio, si può agire sui nidi più grandi, rimuovendoli o tagliando il ramo. Se invece, attraverso una perizia di un agronomo, si valuta un rischio concreto di caduta del ramo, con conseguente emergenza in termini di sicurezza, si può agire sul singolo nido in qualsiasi periodo, avendo cura di salire preventivamente sul nido e togliere i piccoli non ancora in grado di volare, per evitare che muoiano con la caduta, la nostra struttura si occuperà gratuitamente delle cure dei piccoli.
Tutto questo è di competenza del proprietario dell'albero.
Rimaniamo a disposizione per ogni altro chiarimento
cordiali saluti
Francesca Manzia-Resp. CRFS Lipu Roma
CENTRO RECUPERO FAUNA SELVATICA - LIPU - ROMA
Via U. Aldrovandi,2 (ang. Via Belle Arti) 00197 Roma
telefono 06.3201912 orario: 9.30-17.30 continuato tutti i giorni compresi i festivi
e-mail: crfs.roma@lipu.it sito internet: www.crfslipuroma.it